Polifenoli
Cosa sono i polifenoli?
Che cosa accomuna mele, bacche, agrumi, prugne, broccoli, cacao, tè e caffè? Sono tutti alimenti ricchi di polifenoli, sostanze di origine naturale note per le loro proprietà antiossidanti, capaci di aiutare a mantenere controllati i livelli di colesterolo, e nella prevenzione di alcune malattie. Conosciamoli meglio.
Dove si trovano i polifenoli e quali sono le proprietà nutrizionali?
I polifenoli sono composti organici prodotti in natura dal metabolismo delle piante (e dunque definiti “metaboliti secondari”).
I polifenoli sono responsabili dell’astringenza, dell’odore, della stabilità ossidativa, del sapore e soprattutto del colore dei cibi: la tipica reazione di imbrunimento osservata in moltissimi alimenti di origine vegetale è infatti attribuita alla trasformazione dei composti fenolici in pigmenti scuri ad opera di enzimi (le polifenolossidasi), responsabili, oltre che della variazione di colore anche di altri effetti “indesiderati” come l’alterazione del sapore e la perdita di nutrienti in alimenti come frutta e verdura.
Nelle piante, i composti fenolici svolgono una funzione di sostegno (ad opera delle lignine) e di difesa contro insetti e contro le infezioni di funghi e batteri.
Questi prodotti vegetali si accumulano in organi della pianta (radici, steli, frutti e fiori, a seconda delle caratteristiche della specie), con un’abbondanza maggiore nella buccia dei frutti. Le ragioni di questa localizzazione preferenziale sono da attribuirsi all’effetto della luce sul metabolismo dei fenoli (la luce, insieme all’ossigeno ne altera la composizione), nonché alla funzione protettiva dei fenoli contro le radiazioni ultraviolette e altri fattori di stress.
I polifenoli sono una classe di composti altamente diversificata che include più di 8000 composti suddivisi in diversi sottogruppi, che vanno da sostanze piuttosto elementari (come gli acidi fenolici), a molecole complesse (come i tannini).
Tutti i composti fenolici vegetali derivano da un intermedio comune, la fenilalanina o da un precursore vicino, l’acido shikimico.
La classificazione dei polifenoli
I polifenoli possono essere classificati in gruppi diversi in base alla loro struttura chimica (in particolare in base al numero di anelli aromatici che contengono e sulla base degli elementi strutturali che legano questi anelli tra loro). Le classi principali includono:
- Acidi fenolici che sono divisi in due sottocategorie:
- composti derivati dell’acido benzoico,
- composti derivati dell’acido cinnamico.
- Flavonoidi che rappresentano il gruppo di polifenoli più studiato e includono le seguenti sottocategorie:
- flavonoli,
- flavoni,
- flavanoni,
- antocianine,
- isoflavoni,
- flavanoli (catechine e proantocianidine).
Attualmente sono state identificate oltre 4.000 varietà di flavonoidi, molti dei quali sono responsabili delle intense colorazioni di fiori, frutti e foglie. Quercetina, miricetina, e catechine sono alcuni tra i più comuni flavonoidi.
Stilbeni – La maggior parte dei stilbeni nelle piante agiscono come composti antifungini, prodotti in risposta a infezioni o lesioni. Il più studiato è il resveratrolo.
Lignani.
La distribuzione di questi composti nei tessuti e nelle cellule vegetali non è uniforme e varia in base al loro livello di solubilità: i fenoli insolubili si trovano nelle pareti, mentre i fenoli solubili sono presenti prevalentemente in organelli di accumulo detti “vacuoli”.
Nelle piante, il contenuto di polifenoli è influenzato da una serie di fattori tra cui il grado di maturazione al momento della raccolta, i fattori ambientali, la lavorazione e lo stoccaggio.
Quali sono gli alimenti che contengono polifenoli
I polifenoli sono composti naturali presenti in frutta (uva, mele, pere, ciliegie e frutti di bosco ne sono particolarmente ricchi), verdura, cereali, legumi secchi, tè, caffè, cioccolato, noci, semi, fiori e vino rosso, e nei condimenti (es. olio extravergine d’oliva).
In particolare:
Acidi fenolici
Sono contenuti in una varietà di frutta e verdura, come cavoli, cipolle e broccoli. Nelle piante commestibili i composti derivati dell’acido benzoico sono i meno comuni ad eccezione di alcuni frutti rossi, del ravanello nero e delle cipolle (dove possono raggiungere una concentrazione di diverse decine di mg per kg di peso fresco).
Flavonoidi
Sono particolarmente presenti nella buccia della frutta e negli oli essenziali di alcuni agrumi (per es. il mandarino), negli estratti di spinaci, fragole e mirtilli e nei broccoli.
Le cipolle contengono elevate quantità di quercetina e il tè è invece una buona fonte di catechine.
Stilbeni (Resveratrolo)
Presente soprattutto nell’uva e nei suoi derivati (in particolare nel vino rosso, che ne contiene grandi quantità), nelle arachidi e nei frutti rossi.
Lignani
Particolarmente abbondanti nei i semi di lino (che ne contengono fino a 3,7 g/kg di peso secco), nel sesamo e in molti cereali. Elevate concentrazioni di lignani si ritrovano anche nell’olio d’oliva.
Idrossitirosolo
Derivato dalla oleuropeina durante la lavorazione delle olive, è uno dei più potenti antiossidanti trovati nell’olio d’oliva. È molto studiato per i suoi effetti benefici sulla salute del cuore e sulla prevenzione dell’ossidazione del colesterolo LDL.
Resveratrolo
Uno dei più noti polifenoli nel vino, particolarmente nel vino rosso, dovuto alla sua presenza nelle bucce dell’uva. Il resveratrolo è molto studiato per i suoi effetti benefici sulla salute del cuore e la sua capacità di agire come antiossidante.
Il contenuto di polifenoli negli alimenti di origine vegetale, come frutta, verdura, legumi, vino e tè così come all’interno di uno specifico alimento (per esempio le mele) è molto variabile e può dipendere da numerosi fattori, come la modalità di produzione (biologica o convenzionale), le variazioni climatiche annuali e la lavorazione/conservazione successiva alla raccolta.
Effetti benefici dei polifenoli
Nel campo della nutrizione, gli effetti benefici dei polifenoli sono oggetto di una crescente attenzione da parte di nutrizionisti, ricercatori ed esperti; in particolare per le loro proprietà antiossidanti.
I polifenoli introdotti con la dieta passano infatti attraverso l’intestino modificando la microflora intestinale, probabilmente grazie ad un meccanismo di inibizione dei batteri patogeni e contemporaneamente di stimolazione dei batteri benefici per il corpo umano.
Il consumo a lungo termine di un’alimentazione ricca di polifenoli vegetali aiuta a proteggere da numerose malattie, in particolare, tra le proprietà attribuite ai polifenoli sono inclusi:
effetto protettivo sul cuore;
- azione antitumorale;
- azione antidiabetica;
- azione anti-invecchiamento;
- protezione contro asma e infezioni;
- azione protettiva contro l’osteoporosi e le malattie neurodegenerative.
I polifenoli sono potenti agenti antiossidanti poiché sono in grado di complementare le funzioni di vitamine ed enzimi nella difesa contro lo stress ossidativo causato dai radicali liberi (in particolare dall’ossigeno reattivo –ROS, coinvolto nei processi metabolici della cellula), sebbene la maggior parte delle evidenze riguardanti l’effetto antiossidante dei polifenoli si basi su studi cosiddetti “in vitro”, ovvero condotti in provetta e non su organismi viventi.
In uno studio sugli effetti della somministrazione di yogurt arricchito con polifenoli di oliva, è stata osservata, tra i vari effetti, una considerevole riduzione del peso e dell’indice di massa corporea e delle concentrazioni di colesterolo cattivo (LDL*) già dopo due settimane di trattamento.
Tuttavia, a causa di un consumo inadeguato di frutta e verdura una percentuale significativa della popolazione nei Paesi occidentali non introduce quantità sufficienti di polifenoli alimentari. A fronte di un consumo minimo di frutta e verdura, gli integratori alimentari potrebbero fornire alcuni effetti benefici analoghi a quelli dei polifenoli alimentari.
Ad oggi, nella categoria dei polifenoli, l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), ha autorizzato l’idrossitirosolo (componente principale della frazione fenolica dell’olio extravergine di oliva -EVOO-), definendolo come sostanza “in grado di proteggere i grassi dagli effetti nocivi dello stress ossidativo”.
*LDL (Low Density Lipoprotein): Lipoproteine a bassa densità
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